Il premio consegnato a Napoli dal Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro.
Premiato un ricercatore di livello internazionale, Antonio Giordano, per il suo impegno nella divulgazione scientifica sul tema tumori e ambiente nella sua Regione d'origine.
Alla sua quinta edizione, il premio promosso da UNAMSI e Novartis si conferma una delle più autorevoli e vitali iniziative a sostegno della divulgazione scientifica in Italia.
Napoli – Al centro dell'edizione 2012 del Premio Grande Ippocrate, promosso da UNAMSI e Novartis, la battaglia che il Prof. Antonio Giordano conduce da alcuni anni contro il rischio di patologie tumorali correlate allo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania.
Antonio Giordano è Antonio Giordano è Presidente del Comitato Scientifico del Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano (Avellino) e ricercatore di punta allo Sbarro Institute della Temple University di Philadelphia e professore di Anatomia ed Istologia Patologica dell’Universita’di Siena. E’ stato allievo del premio Nobel James D. Watson ed ha scoperto alcuni fattori chiave nella regolazione del ciclo cellulare, offrendo, con questi studi, un contributo essenziale alla comprensione dei meccanismi molecolari alla base dell’insorgenza dei tumori.
Nella corso della propria lezione magistrale il prof. Giordano ha rilevato, tra l’altro, come l’emergenza legata allo smaltimento illegale dei rifiuti ponga gravi rischi per la salute umana. “In particolare, nelle zone di Napoli Nord e Caserta Sud - ha affermato Giordano - si stima che i rifiuti tossici non correttamente smaltiti costino un indice di mortalità da cancro pari al 9,2% per gli uomini e 12,4% per le donne in più rispetto alla media nazionale. Tale incremento di neoplasie può essere correlato all’elevato tasso di agenti inquinanti derivanti da rifiuti tossici come la diossina”.
La sua attività si è focalizzata, da una parte, su studi epidemiologici per approfondire questi dati e, dall'altra, su ricerche mirate a individuare nuovi bersagli molecolari per contrastare i meccanismi attivati dall’esposizione alla diossina nell’uomo, con risultati preliminari promettenti.
Si è anche interessato a un altro materiale, che in Italia ha già prodotto gravissimi danni: l'amianto. "L’amianto, seppur il suo uso sia stato bandito, spesso non viene dismesso correttamente e continua a rappresentare il maggior fattore di rischio per lo sviluppo del mesotelioma, un tumore fatale, per cui stiamo cercando nuove strategie terapeutiche", ha ribadito Giordano.
Ma il suo impegno non si è fermato alla ricerca: si è anche preoccupato di lavorare per informare correttamente i cittadini della Campania sui rischi per la salute correlati all'inquinamento ambientale.
"Lo straordinario abbinamento tra eccellenti risultati scientifici, capacità di comunicare e di impegnarsi in prima persona su temi scientifici con ampie ricadute sociali è il motivo per cui il Prof. Antonio Giordano è stato selezionato, da una giuria composta da rappresentanti del mondo scientifico e dell’informazione, tra le diverse candidature segnalate da ricercatori e giornalisti di tutta Italia, anche attraverso internet e i maggiori social network", ha evidenziato Francesco Brancati, Presidente di UNAMSI (Unione Nazionale Medico-Scientifica di Informazione, associazione che raccoglie i giornalisti italiani di area Salute e Ricerca biomedica).
Il premio Grande Ippocrate è sostenuto dalla prima edizione da Novartis Italia e secondo Angela Bianchi, Head of Country Communications & Government Affairs, Novartis Italia “quest’edizione del premio va a un ricercatore che ha conseguito risultati di altissimo livello negli USA, che opera anche in Italia, e che si preoccupa di favorire l’interscambio tra le comunità scientifiche dei due Paesi. Inoltre ha alimentato un dibattito costruttivo su problemi molto sentiti nella sua Regione con serietà e rigore, coinvolgendo a fondo gli organi d’informazione, proprio nello spirito di quella collaborazione tra esperti e giornalisti che il premio Grande Ippocrate intende favorire ".
Il prof. Giordano, infine, ha dedicato la propria attenzione scientifica all'amianto che continua a produrre danni alla salute anche per le scorrette procedure di smaltimento. In merito lo scienziato napoletano ha dichiarato: "L’amianto, seppur il suo uso sia stato bandito, spesso non viene dismesso correttamente e continua a rappresentare il maggior fattore di rischio per lo sviluppo del mesotelioma. Attualmente non esistono modalità curative per questo tipo di tumore. Per tale ragione stiamo conducendo studi volti a ideare nuove strategie terapeutiche", ha ribadito Giordano
Al termine della premiazione Antonio Giordano ha ringraziato i rappresentanti delle Istituzioni presenti e la giuria per questa testimonianza di stima professionale: “Questo premio mi ha particolarmente onorato perché lo ritengo un riconoscimento all'impegno di tutti i ricercatori ed oncologi che operano quotidianamente per combattere il rischio tumori in Campania e mi ha fornito l’occasione per mantenere alta l'attenzione su questa emergenza".
Alla premiazione ha fatto seguito una tavola rotonda sul tema “L’impatto dell’ambiente sulla salute, che cosa e quanto ne sappiamo? Il ruolo e le responsabilità della comunicazione scientifica" che, partendo da casi come quello della Campania o di Taranto, ha messo a fuoco il ruolo della ricerca, indispensabile per produrre dati solidi sulla correlazione tra fattori ambientali e rischi per la salute. I risultati vanno poi divulgati con correttezza e serietà, coniugando il diritto all'informazione dei cittadini con l'indispensabile rigore scientifico. Da qui ne consegue la necessità di favorire la collaborazione e lo scambio tra ricercatori e giornalisti, affinché i cittadini possano divenire degli attori davvero informati e consapevoli.
A individuare possibili soluzioni a queste criticità hanno contribuito, oltre al Prof. Antonio Giordano, il Rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli, Presidente eletto Società Italiana di Farmacologia, Prof. Francesco Rossi, il Direttore della Clinica Malattie dell’Apparato Respiratorio, Università di Modena e Reggio Emilia, Prof. Leonardo Fabbri, il Direttore del Dipartimento di Ricerca dell' INT Fondazione Pascale, Prof. Nicola Normanno, la giornalista del Washington Post, Christine MacDonald, e il giornalista scientifico Nicola Miglino, con la moderazione di Adriana Bazzi, inviata del Corriere della Sera.
Il Premio Grande Ippocrate
Il Premio Grande Ippocrate per il ricercatore scientifico dell’anno è stato istituito nel 2008 ed è nato dalla collaborazione tra UNAMSI – Unione Nazionale Medico Scientifica d’Informazione - e Novartis, uno dei maggiori gruppi farmaceutici attivi in Italia, con l’obiettivo di valorizzare quei ricercatori italiani che uniscono, all’eccellenza del proprio lavoro scientifico, una comprovata capacità di comunicarne i risultati al grande pubblico attraverso i media.
Nelle precedenti edizioni, questo premio alla ricerca e alla divulgazione è stato assegnato a personalità di primissimo piano nel panorama scientifico italiano e internazionale, da Elena Cattaneo a Ilaria Capua a Roberto Cingolani e a Paolo Gasparini.